Foto di Dino Gravano

VILLANOVA D'ALBENGA

ALTITUDINE: 29 m. s.l.m.
ABITANTI: 2680
www.villanovadalbenga.com/turismo/
Il territorio di Villanova d'Albenga sorge alla confluenza dei torrenti Arroscia e Lerrone.
VIDEO
  • Canale Video: Eats&Travels
  • Pubblicato: 29 Lug 2013
  • Fonte: Youtube
Risale al 7 dicembre 1250[4] l'atto ufficiale del Comune di Albenga con il quale viene sancita la fondazione del nuovo borgo di "Villanova". Una costruzione quella degli Albenganesi voluta per contrastare il vicino dominio dei marchesi di Clavesana[4] e dei vari signorotti del territorio legati alla famiglia, in una nuova politica d'espansione non più legata alla costa ponentina, ma all'entroterra della piana ingauna.
Il nucleo villanovese fu dotato di mura e torri difensive - ancora oggi presenti e in alcuni punti del borgo ben conservate nella loro originarietà - dove anche gli abitanti dei piccoli centri vicini potevano trovare rifugio e/o contribuire con l'allevamento e il lavoro agricolo al sostentamento della comunità. Il territorio di Villanova d'Albenga e delle "ville" minori furono quindi amministrati secondo le leggi e le autorità albenganesi che inquadrarono questa zona del distretto albenganese come un'unica circoscrizione amministrativa[4].
Occupata per un breve periodo del XV secolo dai signori di Calizzano[4], il borgo seguì nei secoli successivi le vicissitudini storiche di Albenga e della Repubblica di Genova[4].
In una delle tante battaglie tra lo stato genovese e il Ducato di Savoia, nel corso del XVII secolo, anche Villanova fu interessata dal passaggio delle truppe e dai relativi scontri che però non minarono la fedeltà della comunità verso Genova[4].
Con la successiva dominazione napoleonica è probabile l'istituzione di un'autonoma municipalità rispetto ad Albenga e che rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure[4]. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del I cantone, con capoluogo Albenga, della Giurisdizione di Centa[4] e dal 1803 centro principale del IV cantone del Centa nella Giurisdizione degli Ulivi[4].
Annessa al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserita nel Dipartimento di Montenotte[4].
Nel 1815 Villanova d'Albenga fu inglobata nel Regno di Sardegna[4], così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861[4]. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel I mandamento di Albenga del circondario di Albenga[4] facente parte della provincia di Genova.
Nel 1927 con la soppressione del circondario ingauno passò, per pochi mesi, nel circondario di Savona e, infine, sotto la neo costituita provincia di Savona[4].
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Ingauna.
- Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria. Sita nel borgo storico villanovese, la sua struttura si presenta ad unica navata. Tra i tanti arredi e opere sono custoditi tre pale d'altare: la Trinità fra la Madonna e santi; la Madonna Regina e santi; la Madonna del Carmine (XVIII secolo). È presente inoltre un affresco della titolare della chiesa datato al 1632.
- Oratorio di San Giovanni Battista. Sede dell'omonima confraternita nel borgo di Villanova, conserva diversi cicli di affreschi quali la Teoria di Santi e Madonna col Bambino del XIV secolo e la Passione di Gesù del XV secolo. Oltre ai tradizionali crocifissi processionali è inoltre conservata una statua del Cristo morto dello scultore Giovanni Battista Drago databile al 1834.
- Chiesa di Santo Stefano di Cavatorio, sita a Pian Cavatorio nei pressi del locale cimitero, fu costruita nel XII secolo in stile romanico, ma in seguito più volte modificata. L'edificio è affiancato da una torre campanaria cuspidata e aperta da bifore del XIII secolo.
- Chiesetta di Santa Maria della Rotonda o Santa Maria del Soccorso. Situata lungo la strada per Garlenda, fu eretta nel 1520 in stile rinascimentale con pianta centrale ed è affiancata da un tozzo campanile cuspidato. Il diametro interno della chiesa è di 10,40 metri.
- Chiesetta-santuario di Nostra Signora delle Grazie in stile barocco. All'interno è presente, oltre ad una statua in legno della Madonna delle Grazie dello scultore Barabino di Genova del 1804, un affresco con al centro la Vergine col Bambino e i santi Rocco e Sebastiano.
- Il santuario di Nostra Signora delle Grazie
- Chiesa di Nostra Signora dell'Assunta nella frazione di Bossoleto.
- Chiesa di San Marco nella borgata storica di Coasco.
- Chiesa parrocchiale di San Bernardo presso la frazione di Ligo.
- Oratorio di San Giovanni Battista nella frazione di Ligo e sede dell'omonima confraternita locale.
- Santuario di Nostra Signora della Neve presso la frazione di Ligo. Anticamente l'area era dominata dal locale castello eretto su un poggio, nei pressi dell'odierno edificio di culto, dal Comune di Albenga dopo l'acquisto nel XIV secolo.
- Chiesa di Santa Marta nella frazione di Marta.
Centro storico
L'abitato, costruito a pianta poligonale, si presenta ancora in buona parte circondato dall'antica cinta muraria con la presenza delle dieci torri e delle due porte d'accesso. Al centro del borgo si conserva il pozzo medievale, divenuto simbolo di Villanova e fino agli anni trenta del XX secolo l'unico distributore d'acqua potabile per gli abitanti, con le catene e i secchi d'epoca.